Intervista con Simona Zanette

Dinamica, curiosa, grande appassionata di innovazione e in grado di cogliere sempre nuove opportunità e sfide. Simona Zanette è CEO di Hearst Digital e Chief Diversification and Growth Officer del Gruppo editoriale internazionale Hearst per l’Italia, che annovera fra le sue pregiate pubblicazioni riviste del calibro di Cosmopolitan, Elle, Elle Decor, MarieClaire, Marie Claire Maison, Esquire, Harper’s Bazaar, Runners’ world, Men’s Health e Gente. Nata e cresciuta tra Inghilterra e Italia, il suo essere bilingue la porterà a diventare “La Ceo con la valigia in mano” come titola una sua recente intervista. Inizia in Bozell, tra Londra, Hong Kong e Milano, nel 1996 la troviamo in Chrysler Italia e poi in Chrysler Jeep Automotive, mentre dal 2000 si occuperà di pubblicità digitale in Optimedia, fondando Zed Digital. Nel 2007 il suo ingresso in Condé Nast nella veste di International Marketing Director. Qui diventa Country Manager per Francia e Russia e Direttore Marketing Digital a Milano. Dal 2010 al 2014 è CEO di alfemminile.com e Presidente di IAB Italia. Dal 2015 è Digital Director per Hearst Digital SA, di cui diventa CEO nel 2019 e Chief Diversification and Growth Officer nel 2024.

Come, secondo te, possiamo comunicare in modo efficace i benefici dell’empowerment femminile per tutte e tutti? (Domanda della fondatrice Marie Madeleine Gianni)

Credo che la testimonianza pratica, attraverso gli eventi e le iniziative, crei degli ambassador naturali che promuovono il passaparola. Il tema è molto complesso da spiegare e la teoria da sola non aiuta. È un fattore culturale che richiederà ancora molti anni per essere diffuso per cui la divulgazione nelle scuole e le azioni tangibili sono il miglior mezzo anche perché è un progetto che va costruito a piccoli passi.

Sei fiera del tuo lavoro? (Jasmin, 10 anni, partecipante al progetto IREN “Anche noi Reporter! “)

Mi piace molto quello che faccio o almeno il settore in cui opero. La comunicazione è sempre stata il mio obiettivo e soprattutto la conoscenza e l’esperienza nelle varie aree che ne compongono la filiera ed è così che ho costruito il mio percorso di carriera. Sono fiera del modo in cui ho sempre lavorato. Il mio motto è che la mattina quando ci si alza bisogna guardarsi allo specchio ed essere in pace con se stessi e ogni sera quando si va a dormire bisogna essere contenti di avere fatto qualcosa di buono e imparato qualcosa di nuovo ogni giorno

Che miglioramenti hai generato con il tuo lavoro? (Alice 10 anni, partecipante al progetto IREN “Anche noi Reporter! “)

In tutte le aziende dove sono stata ho sempre cercato di lasciare un segno positivo sia nell’organizzazione dei processi che nella gestione delle risorse e ovviamente ho sempre operato al fine di raggiungere gli obiettivi assegnati. Questo a volte non è stato sufficiente ma sono comunque i fatti che parlano. Sono rimasta in contatto con tantissime persone che ho incontrato nel mio percorso di carriera e ricevo spesso atti di stima da chi incrocio nel mio cammino professionale. Sono una fautrice del networking e della condivisione delle informazioni perché per me non rappresentano potere

Come esprimi la tua immaginazione, la tua creatività? (Domanda estratta da “L’Età di mezzo – Cambio pelle” progetto Pilota Reggio Emilia)

Nutrendo e lasciando esprimere sempre il fanciulletto che alberga dentro di me. Mi piace inventare, creare e partecipare ai brainstorming anche se purtroppo mi capita pochissimo e ormai il mio ruolo mi relega di più alla lettura di documenti e alla firma di contratti. Nel privato adoro Barbie, come modello per altro di evoluzione della donna e di affermazione del women empowerment. Ne posseggo una decina di cui alcune da collezione, ho un’anta dell’armadio dedicata ai loro abiti e accessori e un profilo Instagram (@Lazimoz) nel quale quasi quotidianamente esprimo il mio stato d’animo attraverso le foto di Barbie.

C’è qualcosa che gli altri non sanno di te? (Domanda estratta da “L’Età di mezzo – Cambio pelle” progetto Pilota Reggio Emilia)

Ci sono molte cose probabilmente che non tutti conoscono di me. Tendo a tenere nettamente separate la mia vita privata e i miei affetti dalla mia vita pubblica e professionale. Non sono una persona che si fida al 100% del prossimo e forse neanche di sé stessa … però a voi di Bet She Can un piccolo segreto posso rivelarlo: non tutti sanno che … adoro l’uovo all’occhio di bue ma se si rompe il tuorlo durante la cottura mi rifiuto di mangiarlo, con un rituale molto preciso che parte dall’albume e arriva al cuore del piatto … ne sanno qualcosa a casa mia perché sono arrivata a rifarlo ben 4-5 volte costringendo tutti a mangiare uova per cena!

Cosa pensi di BET SHE CAN?

Sin dalla sua creazione ho sempre detto alla sua fondatrice che si tratta di un’idea geniale e molto contemporanea. La necessità di cambiare l’approccio culturale nella nostra società per eliminare prima che insorgano, i bias mentali che ancora oggi portano a credere che ci sia una differenza tra uomini e donne e una conseguente discrepanza nelle opportunità offerte, può essere operata in maniera fattiva solo se spiegata e istillata in giovane età. Arrivare all’età delle prime scelte con questa consapevolezza aiuterà a creare una consapevolezza di fondo senza la quale risulta impossibile il cambiamento.